Un tè bianco famoso in tutto il mondo, dolce e delicato, con una leggenda affascinante e forse poco conosciuta a raccontarne le mitiche origini: parliamo del tè cinese Bai Mu Dan, che letteralmente significa “Peonia Bianca”. Scopriamo perché!
Bai Mu Dan: la leggenda del lago
La leggenda narra che un giovane ufficiale, stanco della corruzione del governo, decise di lasciare l’esercito e di partire insieme a sua madre.
Un giorno, mentre i due erano in viaggio, il ragazzo fu sorpreso da una straordinaria fragranza che riempì all’improvviso l’aria. Si fermò e chiese spiegazioni ad un anziano del luogo: l’anziano gli disse che, poco distante, c’era un piccolo lago che aveva al suo centro 18 grandi e profumatissimi fiori di peonia.
Il ragazzo e sua madre raggiunsero allora il lago e decisero di stabilirsi in quel posto meraviglioso e incantato. A distanza di qualche tempo, però, la madre del giovane si ammalò: egli si mise alla disperata ricerca di piante medicinali che potessero guarirla, ma in quel luogo non c’era nulla a parte le peonie che troneggiavano al centro del lago.
Stanco e deluso, si accasciò ai piedi di un albero e si assopì. Ma ecco che nel sonno gli apparve una figura anziana, la quale gli diede ordini molto specifici: il ragazzo avrebbe dovuto cucinare una carpa in brodo usando un tè nuovo, mai bevuto prima. Questo brodo di tè e pesce, dalle proprietà magiche, avrebbe guarito sua madre. Al risveglio, egli tornò a casa e, con sorpresa, apprese che anche la madre aveva fatto lo stesso sogno.
Pescò allora una carpa dal lago e cominciò a pensare a come trovare il tè di cui parlava l’anziano nel suo sogno. Mentre era preso da questi pensieri, un tuono squarciò improvvisamente l’aria e le 18 peonie del lago si trasformarono in piante di tè. Le piante erano ricoperte da una morbida e lanuginosa peluria bianca, un candido ricordo del loro precedente status di peonie: l’uomo raccolse le loro foglie, preparò un tè dal sapore incredibile e vi cucinò la carpa. Quando sua madre mangiò la zuppa miracolosa, non solo guarì, ma divenne addirittura una creatura immortale e semi-divina.
Ella chiese al figlio di prendersi cura di quelle piante straordinarie che le avevano salvato la vita e che davano un tè così delizioso. Poi abbandonò le sue spoglie mortali, divenendo la leggendaria protettrice di quel luogo: ecco come, da 18 magiche peonie bianche, nacque il tè Bai Mu Dan.
Bai Mu Dan: caratteristiche e note di degustazione
La produzione del tè bianco è estremamente semplice nei suoi passaggi: è quella che richiede la minore lavorazione da parte dell’uomo rispetto a tutte le altre categorie di tè e, proprio in virtù di questo fatto, ha portato il tè bianco a essere scherzosamente ribattezzato “tè dei pigri”.
Si tratta di un tè naturalmente ossidato, le cui fasi di lavorazione prevedono la raccolta, un appassimento parzialmente all’aperto e parzialmente in ambienti chiusi (con umidità e temperature controllate) e un’essiccazione finale.
Il Bai Mu Dan ha origine a Fuding, nel Fujian, e viene raccolto e prodotto in tarda primavera a partire da piante di cultivar Da Bai.
Che gusto e che aromi ha questo straordinario tè bianco? Come vi raccontiamo nel nostro articolo di approfondimento dedicato ai due tè bianchi cinesi più famosi (Bai Mu Dan e Bai Hao Yin Zhen), si tratta di un tè dalle note dolci e floreali, con sentori di miele e talvolta di albicocca. Nei Bai Mu Dan più pregiati, che contengono un alto numero di gemme e hanno una bassissima ossidazione delle foglie, si potrà ritrovare un gusto molto fresco con qualche ricordo di fieno.
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